martedì, novembre 30, 2004

L’appello di Glucksmann sul Figaro

Lo sottoscrivo per idealismo e perchè ci conviene investire "prima" nel sostenere i democratici.
Intervenire dopo (perchè "prima" non conveniva, c'era altro da fare, c'era qualche contratto da ottenere, c'era qualche ottima considerazione di realpolitik e geopolitica per non farlo) costa di più, richiede guerre umanitarie o anni di trattative al Consiglio di Sicurezza dell'Onu


"Ciò si gioca a Kiev, in piazza dell’Indipendenza, è sapere se si vuole, ai confini dell’Europa, uno Stato democratico con il quale sia possibile dialogare e stabilire dei rapporti sinceri o uno Stato corrotto e autoritario"

Il nuovo Riformista

Gli avvenimenti in Ucraina sono storici. Seguendo la scia di altri popoli del vecchio blocco sovietico, gli ucraini si stanno liberando, e lo stanno facendo pacificamente, di rappresentanti di un potere corrotto e non democratico. Il popolo ucraino ha tutto il nostro sostegno e tutta la nostra ammirazione. Dimostra di essere degno di un destino europeo e democratico.
Perché non bisogna sbagliarsi. Ciò si gioca a Kiev, in piazza dell’Indipendenza, è sapere se si vuole, ai confini dell’Europa, uno Stato democratico con il quale sia possibile dialogare e stabilire dei rapporti sinceri o uno Stato corrotto e autoritario. Noi , la nostra scelta l’abbiamo fatta. Chiediamo all’Unione europea di fare altrettanto con la più grande trasparenza e la massima fermezza.
Non ci sono dubbi sui massicci brogli avvenuti durante lo scrutinio di domenica scorsa. Accettando di esaminare i ricorsi depositati dall’opposizione, e bloccando la pubblicazione dei risultati elettorali, la Corte suprema stessa rifiuta di proclamare la "vittoria" del candidato del potere.
Noi sosteniamo il popolo ucraino, ammassato da due giorni in piazza dell’Indipendenza, che dice, canta, urla la sua aspirazione alla libertà e alla democrazia.
Sosteniamo il candidato dell’opposizione Viktor Yushchenko, non perché, come dicono alcuni, è il «candidato dell’occidente», ma perché è il candidato legittimo della democrazia. Chiediamo a tutti i difensori delle libertà di unire le proprie voci alle nostre e a sostenere la più nobile delle cause: quella di un popolo libero.
<+cors>Galina Ackerman, storica e giornalista; Mihnea Berindei, storico e ricercatore presso l’Ehess; Alain Besançon, membro dell’Institut Thomas More; Béla Borsi Kalman, storico, comitato ungherese dell’Institut Thomas More; Pascal Bruckner, filosofo; Stéphane Courtois, storico; Brice Couturier, produttore di France Culture; Chantal Delsol, professore universitario, saggista, membro dell’Institut Thomas More; Alain Finkielkraut, filosofo; André Glucksmann, filosofo; Romain Goupil, cineasta; Anat Kalman, giornalista (Budapest); Stephen Launay, professore universitario presso l’università di Marne-la-Vallée; Janos Martonyi, ex ministro degli Afferi Esteri ungherese; Jean-François Mattei, professore presso l’Institut universitaire de France; Corentin de Salle, assistente presso l’Université libre de Bruxelles, membro dell’Institut Thomas More; Françoise Thom, professore presso l’università Paris-IV-Sorbonne; Sabine Renault-Sablonière, segretario generale de la Société internationale pour les droits de l’homme; Pierre Rigoulot, storico, direttore dell’Institut d’histoire sociale; Pedro Schwartz, professore presso l’università San Pablo Ceu de Madrid; Ilios Yannakakis, storico.

Come Reagan e Schwartz

Destra: Tacconi, Pronto a Battermi Contro Formigoni

Calmi, si candida col Nuovo MSI-Destra Nazionale, per un attimo ho temuto che fosse la nuova botta di vita dell'Ulivo in Lombardia.
(Scusate, mi sto riprendendo dalla visione di Paolo Cirino Pomicino guru economico dell'Ulivo sabato all'Infedele)

sabato, novembre 27, 2004

Pfaall dell'Ucraina ne parla

Pfaall: Vogliamo essere europei

ukraine_revolution

ukraine_revolution

Grazie a Joi-Ito un link al blog della rivoluzione Ucraina.
Sul campione italico rappresentato dalla mia blogbar sembra che le blogstar italiane se ne sbattano. (forse bisogna organizzare a Kiev una reunion straordinaria degli Spandau Ballet ).
Qui, manco a dirlo, tifiamo per la piazza di Kiev....

grande citazione su Ciccio del neoministro degli esteri italico

""Bisognerà vedere l'esito della mediazione in atto da parte del presidente Kuchma, anche se ovviamente è una mediazione che non credo verrà accettata almeno da una delle due parti".

Gianfranco Fini, Ministro degli Esteri

(dichiarazione rilasciata ieri alle agenzie)"

giovedì, novembre 25, 2004

mercoledì, novembre 24, 2004

L'Ucraina e l'amico Putin

Visto quello che sta succedendo in Ucraina, volevo chiedere al bandana di fare uno squillo all'amico Putin (detto il
baluardo della democrazia)

Capezzone ha avuto la stessa idea. Sul sito dell'Ulivo si dibatte tra Gad, Fed e Alleanza

TRANSNATIONAL RADICAL PARTY - HOME

• Dichiarazione di Daniele Capezzone, segretario di Radicali italiani:

Dopo le positive dichiarazioni (ne prendo molto volentieri atto) rese due giorni fa dal Ministro degli Esteri Fini, il vertice del Governo italiano ha di fatto scelto di tacere sugli avvenimenti (forse epocali) in corso in Ucraina.

Chiedo formalmente al Presidente del Consiglio, anche nella sua veste istituzionale di responsabile dell'indirizzo politico dell'esecutivo, di far cessare il suo personale silenzio.

Per usare un lessico che gli sarà familiare, dico all'onorevole Berlusconi: "O di qua, o di là". O con l'opposizione ucraina (liberale, democratica, filo-occidentale), e quindi con il rispetto delle regole, dei risultati elettorali, e verso prospettive di libertà per un popolo a cui è stata troppo a lungo negata; o -invece- con un regime violento e autoritario, amico del suo amico Putin.

Non si possono recitare tutte le parti in commedia: non si può -contemporaneamente- predicare il verbo della promozione della libertà e della democrazia, e poi scegliere la via di un silenzio complice (come continua ad accadere rispetto a troppe delle cose che riguardano direttamente o indirettamente Vladimir Putin: dalla Cecenia all'assassinio di Antonio Russo) rispetto a situazioni in cui sono drammaticamente in causa proprio la libertà e la democrazia.

La domanda c'è; e attende -se possibile- una risposta.

giovedì, novembre 18, 2004

Il libro che sta leggendo Bush e che i diplomatici europei e del medio oriente farebbero bene a procurarsi

Cristian Rocca segnala sul Foglio "The case for democracy" il libro di Natan Sharansky (per anni nelle galere sovietiche come dissidente e poi, dopo la liberazione, ministro del governo israeliano)
La sua lettura è molto centrata:
-sulla coincidenza di idee con i neocon americani
- sul ruolo positivo di Richard Perle nel far promulgare una legge che vincolasse i rapporti commerciali al rispetto dei diritti umani. (che immagino non vietava di fare affari con vari governi poco raccomandabili )
- sull'inadeguatezza delle posizioni di chi ritiene "gli arabi" inadatti alla democrazia
Altro libro per la lista di Natale (messaggio subliminale al corrispondente Usa, se vuole un'idea regalo), ma soprattutto un'idea chiave e forse bipartisan: è possibile introdurre clausole di rispetto dei diritti umani (E di rispetto minimo dei diritti dei lavoratori, magari.....) negli accordi del WTO; non è la prospettiva di non poter esportare-importare beni nei paesi "democratici" un incentivo per molti governi a darsi almeno una spolverata?

: "sul fatto che fu liberato, lui e il suo paese, soltanto quando gli Stati Uniti decisero di vincolare i rapporti commerciali e politici con Mosca al rispetto dei diritti umani."

Playlist (breve) anti depressione

Oggi, cycling to the office, ha funzionato questa:

- Guns of Brixton (cover Nouvelle Vague)
- A Namorada (Carlinhos Brown)
- Lebanese Blonde (Thievery Corporation)


mercoledì, novembre 17, 2004

David Peace-1974 (77,80,83)

i Miserabili
Le recensioni di Giuseppe Genna (chiiiii?) non riesco mai a leggerle. Sono troppo (a scelta entusiastiche, negative, tronfie, intellettuali, lisergiche, fate vobis).
Anche quella di Millenoveceno80 di David Peace sarebbe facilmente rimasta intonsa se non mi fosse caduto l'occhio sulla magica parola "Ellroy" e su questo giudizio "Le prime cento pagine di Sei pezzi da mille sono quasi illeggibili, tanto la scrittura è spezzata, è a singulti, è idiosincratica e neuroscossa, è rap. Poi, da pagina cento in poi, si vola. Lo stile non cambia: è cambiata la percezione da parte del lettore, di qualunque lettore."
Sono riuscito a leggere 15 righe sulle cento della recensione e ho deciso di provare a procurarmi almeno un libro di Mr. Peace. (parto da 1974)

I' ll let you know

venerdì, novembre 12, 2004

Il mio corsivista di riferimento

Il nuovo Riformista

Il mio corsivista di riferimento ha 80 anni, una biografia che giuro di comprare e leggere prima di Natale, un piacevole uso del turpiloquio quando serve. Oggi bastona Adornato....

L’egemonia culturale affidata ad Adornato


Nei giorni scorsi abbiamo informato i nostri lettori che c’è chi lamenta il fatto che Forza Italia non abbia conquistato nel paese l’egemonia politico-culturale, così come fece nel dopoguerra il Pci con Togliatti, usando Gramsci. Se le cose stanno così - ci siamo chiesti - che ci sta a fare Nando Adornato in quel partito? E’ lui, come nel Pci lo furono Gramsci e Togliatti, a far conquistare l’egemonia culturale a Fi. Infatti sul “Giornale” Nando chiarisce la linea egemonica: siccome «è stato Gesù e non Montesquieu a fondare la laicità dello Stato», liberalismo e cattolicismo si intrecciano. E l’«alleanza tra liberali e cristiani che voleva Croce, dopo l’era De Gasperi-Einaudi, è tornata a camminare grazie al sentiero aperto da Berlusconi». Ci ha anche spiegato che la linea dei neocon e i teocon americani, che sta inducendo in Italia «alcuni spiriti laici verso tesi di netta ispirazione cristiana», è stata da lui anticipata nel suo libro, “La nuova strada”. Non ne dubitavamo. Insomma, nonostante Croce, De Gasperi ed Einaudi, il Pci conquistò l’egemonia culturale; oggi, con il binomio Berlusconi-Adornato, per chi vuole tentare l’impresa egemonica, saranno cazzi da cacare."

martedì, novembre 09, 2004

Nigerian Net Scammer Convicted (ma era un Australiano dal cognome italico)

Quante mail che vi promettevano milioni di dollari se facevate girare sul vostro conto somme illecite dall'Africa vi sono arrivate? E' la famosa truffa Nigeriana.

Wired News: Nigerian Net Scammer Convicted: "Nick Marinellis pleaded guilty in the New South Wales District Court to 10 counts of fraud for taking part in the scam promising people millions from Nigerian bank accounts in return for an 'administration fee.'"

By the way, aveva tirato su 3,8 milioni di dollari USA (not bad at all,direi)

sabato, novembre 06, 2004

Qui (http://www-scf.usc.edu/~zetlen/sorryeverybody/2.html) si scusano per non aver cacciato Bush Posted by Hello

mercoledì, novembre 03, 2004

Dal nostro corrispondente dagli USA

Giusto un piccolo report post-elettorale:

Qui la gente sta letteralmente piangendo! Ho cercato di scherzarci su, ma mi
sono rapidamente accorto che non era appropriato.

La mia prof sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.

Gli studenti in classe avevano gli occhi lucidi...

Si parla di emigrazioni in Canada.

Tecniche di allenamento

Cazzatina andata per la maggiore tra i miei compagni di corsa

Interval malese (15 km con un mastino napoletano alle calcagna, una sola sosta al Pronto Soccorso a >fine allenamento)
Mergellina Trailing - Percorso Stadio S.Paolo- >Castel dell'Ovo a 1 ora dalla partita del Napoli contromano tra le auto degli allegri tifosi partenopei
Irriducibili Long Track Training- Cantare le prime tre strofe di 'Rigurgito antifascista' in Curva Nord durante il derby e partire sul fantastico percorso Stadio Olimpico -S. Siro
- Gay Pride Training Percorrere in pantaloncini e canotta l'intero percorso del Gay Pride evitando l'anal training

Raffica di falle per Google

attivissimo.blog/: [IxT] Raffica di falle per Google

Pare che sia Gmail che GoogleDesktopSearch abbiano seri problemi di sicurezza. (sono dichiaratamente Beta Versions, ma non ci si fa un figurone).

Fonte il mio punto di riferimento per bufale e sicurezza